Robin Gosens

La storia di Gosens

Non è stato convocato ai mondiali nella nazionale tedesca questa volta, forse per colpa del solito infortunio per cui è stato molto tempo fermo e ha recuperato con fatica. Ma Robin Gosens è un giocatore dalla rapida ascesa, che è riuscito a imporsi nel mercato senza troppa fatica. Il merito va all’Atalanta, che ha puntato su di lui dopo che aveva giocato con le squadre olandesi Vitesse, Dordrecht e Heracles Almelo. Ora che è all’Inter i bookmaker puntano sulla sua presenza come difensore e i pronostici sono dalla sua. Se qualcuno ha puntato su di lui o sui neroazzurri può registrarsi con il codice che trova qui. Vediamo insieme qual è la storia che ha portato a giocare in casa, a San Siro, il difensore dalle mosse imprevedibili che mette in difficoltà tutti gli avversari.

Gosens: la vita prima del calcio

Robin Gosens è nato sul confine, tra l’Olanda e la Germania, in un paesino sul fiume Rhein. È un ragazzo di provincia come tanti altri, con il sogno del calcio ma niente più. Gioca nei dilettanti fino ai 18 anni, poi fa un provino con il Borussia Dortmund che si rivela un disastro. A quel punto decide di puntare su una carriera “standard”, ancora va a scuola ma qualche volta lavora come benzinaio. Ha sentito che esiste un percorso formativo per entrare in polizia e pensa di puntare su quello. Poi tutto cambia improvvisamente. Gosens ha 19 anni e gli arriva una proposta dal Vitesse, una squadra di calcio del campionato olandese. Il ragazzo accetta, anche se pensa che non durerà, perché è tardi entrare a 19 anni nel mercato. Ma da qualche parte capisce che può farcela, forse proprio perché i suoi compagni di squadra lo prendono in giro per la mancanza di coordinazione e la scarsa tecnica. Qualcuno, però, lo adocchia al calciomercato e punta su di lui.

L’Atalanta

Alla ricerca di nuove leve per ampliare la propria squadra senza ricorrere a calciatori milionari, la squadra di Bergamo si affaccia sul calciomercato guardando in giro per l’Europa. Si trova di fronte a un difensore niente male, anche se ancora non ha sfondato e ha già 23 anni. Robin Gosens viene chiamato dall’Atalanta nel 2017 e lui non ci crede, pensa non sia niente di serio, forse una manovra di scambio nel mercato, forse qualcos’altro. Ma la quinta squadra in classifica nel campionato italiano ha scelto proprio lui e Gosens non ha certo intenzione di rifiutare.

All’inizio è complesso: nuova lingua e Gasperini che incentra molto sulla tattica, sulle strategie, di cui il tedesco non è ferratissimo. Studia molto, si applica con sessioni in palestra e in campo fino a che non diventa un asso nel settore, diventando uno dei migliori in campo. Anche la nazionale tedesca si accorge di lui e lo convoca. Intanto, si iscrive all’università e segue il corso di studi in psicologia.

L’Inter

L’Atalanta lo ha portato in alto, gli ha insegnato tutto quello che sa. Ma qualcuno fuori da Bergamo lo adocchia, lo vuole e sul mercato la sua quotazione sale, ben oltre il milione. Per primo si muove l’Atletico Madrid di Cholo Simeone, poi è la volta del Newcastle, ma in entrambi i casi non si trova un accordo. Poi, arriva qualcuno a pochi chilometri di distanza, è l’Inter e la faccenda si risolve tutta all’interno della Lombardia. L’Atalanta vende Gosens agli altri neroazzurri per 29 milioni: 3 per il giocatore, 23 per il riscatto, dato che il contratto con i bergamaschi scadrebbe l’anno successivo, e 3 di bonus.

L’infortunio

Robin Gosens è ormai un asso nella manica per l’Atalanta, ma il 29 settembre del 2021 si infortuna. È in corso il match di Champions League Atalanta-Young Boys e il giocatore sente una fitta alla gamba. Si infortuna alla coscia ed è costretto a fermarsi per diverso tempo, fino a marzo del 2022 a causa di una ricaduta, dovuta a una ripresa troppo presto agli allenamenti. Poi riparte in casa Inter, ma non riesce ad eguagliare i risultati che ha collezionato prima del danno. Intanto, recupera e si allena, riprende forza, per questo non è stato convocato al mondiale, ma la pervicacia è tutto. Gosens è sicuro di tornare forte quanto prima, anzi più di prima. Perché il suo è un sogno che non può essere infranto, ora che è riuscito a raggiungerlo.