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CEO DAZN: “Prezzo chiaro fin dallo scorso anno. Doppia utenza? Ecco come funziona”

 Stefano Azzi, CEO di DAZN, sui prezzi dell’abbonamento

Da qualche settimana DAZN ha svelato i prezzi dei nuovi abbonamenti che varranno per la stagione 2022/2023. Tante polemiche sull’impennata dei prezzi e sulla cosiddetta doppia utenza. A parlare di questi argomenti è stato Stefano Azzi, CEO della piattaforma streaming che si è aggiudicata i diritti del massimo campionato a margine degli Stati generali della lotta alla pirateria.

“Quando ci sono cambiamenti c’e’ sempre inevitabilmente un po’ di rumore, di attenzione. Ma e’ stato sufficiente spiegare che era la fine della promozione che era stata fatta e che quindi si applicava il prezzo che era stato previsto in maniera molto chiara all’inizio. Poi e’ stato rilanciato il secondo tipo di abbonamento per dare la possibilita’ a chi come me che vivo in una citta’ e lavoro in un’altra di vederla in contemporanea con mio figlio”.

“Il prezzo dell’abbonamento non e’ la causa principale che spinge le persone a cercare siti pirati, come su vede anche dalla ricerca Ipsos sulla pirateria audiovisiva in Italia realizzata per la Fapav il pezzotto (il meccanismo per usufruire delle piattaforme pirata, ndr) prima di essere fermato aveva un prezzo di 10-12 euro e permetteva di usufruire in maniera illecita di tutte le piattaforme del mondo. Offriva, quindi, una tale mole di contenuti che non c’e’ prezzo che possa aver alcun tipo di confronto”.

“Nella ricerca mi ha colpito il dato di condivisione dello sharing che e’ altissimo: oggi ci sono siti che fortunatamente sono stati bloccati, dove si condividono password, cosa che fa male a tutta l’industria e crea piu’ impatto di tutto il resto”.

(fonte: AGI)