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Serie A, oggi inizia un nuovo campionato: niente più alibi per le coppe

Oggi per la Serie A potrebbe iniziare un nuovo campionato

Delle squadre italiane impegnate nelle coppe europee da inizio stagione è rimasta solo la Roma di Fosenca che si è qualificata ai quarti di Europa League. Resto delle formazioni una dopo l’altra sono state eliminate e dunque le squadre si potranno concentrare solo sul campionato. Di fatto, per la Gazzetta dello Sport, da oggi inizia una nuova Serie A.

“Da oggi, è proprio il caso di dirlo, comincerà un nuovo campionato. Già, perché per mesi è stato detto – e chissà quante volte lo avremo ricordato ad Antonio Conte – che una cosa è giocare con il dolce fastidio degli impegni europei e un’altra è potersi concentrare su un unico fronte. E il vantaggio per l’Inter – un ritornello – sarebbe stato così forte da produrre uno strappo in classifica. Ma se lo strappo c’è stato, è difficile però attribuirlo alle due gare che le partecipanti alla Champions – in particolare la Juve – hanno affrontato. Diversa l’Europa League, che nel frattempo ha almeno giocato due turni”.

Serie A
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“Fatto sta che, tranne Fonseca, d’ora in poi tutti potranno – loro malgrado – concentrarsi soltanto sulla volata finale. Si lavorerà tutta la settimana per un impegno soltanto e gli allenatori – che tanto si sono appellati all’infinità di partite e di esami – non avranno più alibi. Certo, una magra consolazione e la sensazione – sgradevole – che ancora più dei calendari tanto affollati (che esistono in tutta Europa) le nostre abbiano pagato una condizione atletica non all’altezza di certi palcoscenici. Una riflessione per il futuro: sarà il caso di farsi un nodo al fazzoletto per ricordarsene”.

“Il campionato adesso riparte in un altro scenario. Con il Milan diviso tra l’obiettivo dichiarato da Ibra – la corsa scudetto – e quello che Pioli coltiva in cuor suo, la difesa primaria di un posto in Champions; mentre la Juve è almeno in apparenza compatta nelle parole di Pirlo e dei senatori, che credono ancora nel titolo. E la sensazione è che mai come in questo momento – con la rinuncia forzata ai tantissimi impegni – dovranno ancora di più incidere i big. Lo sa benissimo Ibra – a cui si aggrappano i rossoneri – lo sa benissimo CR7, che vuol spazzare le voci (anche troppe, per la verità) sul proprio futuro. Lui e Dybala, che dopo la sosta dovrebbe finalmente tornare a disposizione, sono le risorse di Pirlo per un finale di stagione diverso”.

“Certo è che Conte può comunque permettersi una domenica di riflessioni in poltrona abbastanza serene, perché la concorrenza è distante e ha un affanno non trascurabile: non potersi permettere neppure il minimo errore. È anche per questo che – con uno slogan per la verità un po’ troppo abusato – tutti parlano (a cominciare da Firenze per il Milan e dal Benevento per la Juventus) di gare da affrontare come finali. Lo sono, d’altronde, anche per quelli che cercano un posto in Champions: dall’Atalanta alla Lazio. L’unica sfida che non è una finale – in fondo – chiuderà la giornata. Perché tra Roma e Napoli sembra piuttosto uno spareggio. Anche tra i due allenatori più contestati dall’inizio della stagione. Poi ti accorgi che Fonseca è l’unico rappresentante del nostro calcio in Europa. E che Gattuso, tra mille infortuni, è sempre lì, con una partita a Torino da recuperare. Insomma, storie curiose. Ma questo è un altro discorso”.

(fonte: Gazzetta dello Sport)