Simone Inzaghi nel post partita di Roma-Inter, match della sedicesima giornata della Serie A 21/22
L’allenatore dell’Inter Simone Inzaghi, al termine del match vinto per 3 a 0 contro la Roma, e valevole per la sedicesima giornata della Serie A 21/22, ha raccontato le sue impressioni sul match dell’Olimpico ai microfoni di DAZN.
Oggi abbiamo visto un’Inter bella, concreta e anche divertente, forse la più bella della stagione. “Non so se è stata la più bella, tante volte abbiamo giocato bene. Stasera affrontavamo una squadra che aveva perso in casa solo il derby (in realtà col Milan, con la Lazio perse fuori casa ndr). Vincere così ci dà autostima, abbiamo tante partite davanti ma questo è un bellissimo segnale. Penso che i tifosi siano contenti”.
Bastoni e Dimarco sono attaccanti ormai. “Mi piace, poi ho la fortuna di allenare giocatori importanti. Penso che anche Skriniar e D’Ambrosio a destra lo abbiano fatto, nessuno si è accorto dell’emergenza e per un allenatore è un bellissimo segnale”.
Però anche Mou era in emergenza. “Vero, la Roma aveva tante assenze. Io avevo Lautaro che non stava benissimo, mi ha dato disponibilità ma non volevo perderlo perché troppo importante. Speriamo di recuperarlo martedì. Ora vediamo come sta Correa. Giocando così tanto il conto da pagare è salato però bisogna andare avanti cercando di trovare risorse e utilizzare più giocatori, se no è difficile”.
Tutti i giocatori comunque si sentono coinvolti. “Certo, la fortuna è avere giocatori importanti a disposizione. Stasera non è entrato Gagliardini che con lo Spezia è stato il migliore. Devo coinvolgere tutti, cerco di utilizzare sempre i migliori per le partite che andiamo a fare”.
Ma sei tu che chiedi questo continuo movimento dei giocatori o sono loro che son bravi a farlo? “La mobilità e l’occupazione di spazi è fondamentale nel calcio di oggi. Abbiamo la fortuna di poterla sviluppare sempre di più”.
Avevi parlato di libertà e talento da esaltare nei tuoi giocatori. Quanto è divertente e impegnativo questo cambio di mentalità? “Da tanti anni le mie squadre giocano in un determinato modo. Anche con la Lazio divertivamo e facevamo bene, come nell’anno quando poi è arrivato il Covid. Non erano risultati casuali. Ora sono in una grandissima squadra, con giocatori importanti. Abbiamo perso giocatori importantissimi ma non ci siamo abbattuti. Abbiamo salvaguardato il club, poi anche a meno dieci non ci siamo abbattuti. Abbiamo continuato a lavorare, stiamo crescendo ma non abbiamo fatto ancora nulla”.
Che emozioni hai provato stasera? “L’Olimpico è stato il mio stadio per 22 anni, ma questa sera ero concentratissimo sulla partita. La Roma aveva un undici molto competitivo ma ho la fortuna di avere ragazzi che cercano sempre di seguire il mio staff nel migliore dei modi”.