Antonio Conte nel post partita di Roma-Inter, match della trentaquattresima giornata di Serie A
L’allenatore dell’Inter Antonio Conte al termine del match pareggiato contro la Roma per 2 a 2 e valevole per la quindicesima giornata di ritorno della Serie A, ha raccontato le sue impressioni sul match dell’ ‘Olimpico’ ai microfoni di Sky Sport.
Dopo l’1-0 vi è mancato l’istinct killer?
“Stiamo parlando di una squadra che secondo me sta facendo delle ottime cose. Al di là del secondo posto, se si vanno a rivedere i gol segnati e subiti… Siamo in Champions con 4 giornate di anticipo distaccando di 14 punti la Roma che aveva lo stesso obiettivo come Milan e Napoli. Io penso che in Italia il campionato sia diventato molto competitivo e tutte si sono attrezzate. L’anno prossimo qualcuno starà fuori, se si parla di campionato sotto le righe per l’Inter chissà cosa si deve dire delle altre. Invece l’Inter è sempre nel mirino, sentivo i commenti in studio e dico che bisogna crescere nell’abitudine di lottare per la classifica, cosa che si è persa negli ultimi dieci anni. Abitudine che non si crea da un giorno all’altro, bisogna lavorare; deve crescere il livello dei calciatori, possibilmente la situazione. Ma ai ragazzi posso dire zero spaccato, la prova era positiva contro una squadra in ottima salute. Poi vi farei vedere il calendario, cosa che sta passando inosservata. Il nostro è un calendario folle, fatto per metterci in difficoltà. Le squadre contro cui abbiamo giocato hanno sempre usufruito di un giorno di riposo in più, si è sempre giocato alle 21.45. Queste cose le paghi. Già c’è un’anomalia, bisogna vedere cosa accade nell’ultimo turno di campionato. Non voglio creare polemica, ma dire ai ragazzi che sono stati bravi. Quando la Lega ha scelto gli orari, forse non eravamo presenti… Questa è la terza partita che giochiamo con una squadra che ha 24-36 ore di recupero in più. Ci alleniamo a 30 gradi, arriviamo la notte e dopo due giorni rigiochiamo. Ora noi rientriamo alle 4, poi ci sarà defaticante e poi devi preparare il match con la Fiorentina. Che ha giocato oggi, quindi non c’è problema. Però i compromessi sono sempre negativi, ogni volta chi prende gli schiaffi siamo noi. La cosa è strana, nei momenti di difficoltà gli schiaffi li prendiamo sempre noi. Spesso è stato così, nell’ultima giornata poi è successo qualcosa di incredibile. Per questo dico ai ragazzi che sono encomiabili, stanno affrontando un ciclo incredibile di partite e ottenendo risultati importanti”.
Quanto ti ha rammaricato il gol del pareggio preso da situazione dubbia?
“No, non è affatto dubbia… Io l’ho vista chiaramente, Kolarov non prende per niente la palla ma il calcagno di Lautaro. Però io con gli arbitri nutro massimo rispetto, anche loro stanno vivendo un momento di alta pressione e non mi voglio attaccare alle situazioni. Non è giusto, non lo meritano. Di Bello ha sbagliato ma ha fatto la sua partita. Certo, se vai 1-0 all’intervallo torni in campo con un altro spirito, eri arrabbiato perché è successa una cosa ingiusta”.
Il primo compito che chiedi al trequartista qual è?
“Oggi volevamo che pressasse sul centrale, perché loro giocavano palle filtranti e quindi non volevamo restare molto dietro. Poi volevamo creare superiorità in mezzo al campo avendo loro Diawara e Veretout, quando venivano a pressarci dovevamo essere pronti a trovare il centrocampista libero. Nel primo tempo dovevamo giocare più in verticale”.