Serie A

Nanni, medici sportivi Serie A: “Quarantena da rivedere o rischio stop concreto. Tifosi? Disciplinari gli ingressi non sarà facile”

Gianni Nanni, coordinatore dei medici sportivi della Serie A, sulla quarantena in caso di nuovo positivo

Il coordinatore dei medici sportivi della Serie A nonché medico del Bologna, Gianni Nanni è stato intervistato dal Corriere dello Sport. Tema centrale del suo intervento è la durata della quarantena in caso di nuovo positivo in Serie A, di 14 giorni che impedirebbe di finire il campionato.

I segnali delle ultime settimane sono davvero incoraggianti, quando arriverete a dimezzare la quarantena? 
Non spetta a noi decidere, ma al governo, al CTS. È evidente che se le cose continueranno a migliorare si potrà arrivare a un alleggerimento del protocollo. Altrimenti…. 
 
Altrimenti sono guai. 
Il rischio della sospensione è sempre presente. Con la quarantena così com’è concepita oggi, in caso di positività si isola il contagiato e si mandata in ritiro per quattordici giorni il resto della squadra che non deve avere contatti con il mondo esterno. Giocando ogni tre giorni, saltano 5 partite, matematico. 
 
Secondo il professor Zangrillo il virus clinicamente non esiste più. 
Ho sentito. Stiamo parlando di un clinico di prim’ordine che si basa sulle evidenze e su quello che si verifica nella struttura in cui opera, il San Raffaele. Zangrillo ha grande autorevolezza. Ma alla fine il parere che conta, nel nostro caso, è quello degli esperti del governo, sono i nostri garanti. La macchina è partita, adesso tutte le componenti devono lavorare tanto affinché il tutto diventi ragionevolmente possibile. 
 
Anche all’interno del CTS c’erano forti divisioni. 
Bisognava evitare le fughe in avanti, non dimenticarti che c’era chi voleva partire ad aprile, allenandosi a marzo. 

Scusa, ma non mi risulta. 
Risulta, risulta. Gravina e Dal Pino hanno svolto un grande lavoro di sensibilizzazione. Il calo della curva ha fatto il resto. Noi medici lavoriamo per la tutela della salute della collettività. 

Sandra Zampa, sottosegretario al Ministero della Salute, si augura che prossimamente gli stadi possano riaprire al pubblico. 
Riaprono i cinema, i teatri, non vedo perché non si dovrebbe riportare il pubblico negli stadi, naturalmente per gradi, e sarebbe comunque un bel progresso. Disciplinare gli ingressi non sarà così semplice, ma è fattibile.