Massimo Moratti

Moratti: “Pazza Inter? E’ un peccato non ci sia prima delle partite. I campionati dovrebbero fermarsi qui”

Massimo Moratti a Radio Popolare

L’ex presidente dell’Inter Massimo Moratti è intervenuto quest’oggi sulle frequenze di Radio Popolare dove ha parlato di diversi temi tra cui la possibilità di ripartenza per la Serie A.

A lei risulta che allo Stadio di San Siro prima della partita dell’Inter non si suona più “Pazza Inter” perché all’attuale allenatore non piace l’idea di una squadra pazza?
Non so se è questo il motivo, ma so che non la suonano più. È un peccato perché certamente era esaltante e dava tanti ricordi agli spettatori e ai tifosi.

Dopo settimane di lockdown, con la fase 2 ci sono state le prime aperture, ma per quanto riguarda il calcio si sa poco o nulla. Lei cosa farebbe?
Io considererei concluso questo campionato di calcio e inizierei a preparare il prossimo. Anche se adesso tutti parlano dell’importanza sociale del calcio, lo sappiamo da tempo, far giocare insieme una squadra di calcio è un esempio negativo per l’attenzione che dobbiamo continuare ad avere soprattutto da oggi al vivere normalmente la nostra vita. Questo virus, specialmente a Milano, non mi pare sia stato sconfitto…

Se il campionato non andasse avanti, lo scudetto andrebbe alla prima in classifica o questo è l’ultimo dei problemi?
Sinceramente penso che questo sia l’ultimo dei problemi, anche per la gente e per i tifosi. Credo che in questo momento tutti hanno pensieri molto più pesanti e gravi, ma anche un sentimento di paura che ci mette in condizione di non star lì dalla mattina alla sera a pensare al calcio. Si pensa, si è tifosi e piace l’idea di poter rivedere il calcio, ma aspettare due o tre mesi non cambia niente.

Secondo lei quello che sta succedendo porterà ad un ridimensionamento del mondo del calcio?
Il mondo del calcio è sempre vissuto in una bolla tutta sua. I valori del calcio, se messi a paragone coi valori della vita, sono sempre stati esagerati, ma sono sempre stati accettati dalla gente che ha sempre fatto il tifo per questi valori. Alla gente interessa che tu prendi i grandi giocatori, qualunque sia il costo. Penso però che il calcio continuerà a vivere in una bolla, magari meno grande e meno diversa dalla realtà.

Ha sentito qualche calciatore o atleta in questo periodo insolito?
Ho sentito pochissime persone, ma mi sembra che siano tutti molti responsabili e attenti alle proprie famiglie e nei confronti del virus. Tutti hanno voglia di riprendere la loro attività, ma un forte senso di responsabilità lo hanno tutti. Chi poi ha avuto il virus è assolutamente contrario a qualsiasi ripresa.