Stefano Pioli nel post partita di Milan-Inter, match della 23a giornata della Serie A
L’allenatore del Milan Stefano Pioli, al termine del match perso per 3 a 0 contro l’Inter, e valevole per la quarta giornata del girone di ritorno della Serie A, ha raccontato le sue impressioni sul match di San Siro ai microfoni di DAZN.
Cosa ha pesato di più?
“Sicuramente il gol subito all’inizio, poi abbiamo fatto fatica a trovare ritmo e qualità, consentendo all’Inter di fare la partita che predilige. Nel secondo tempo, invece, meritavamo il pareggio e sul secondo gol dovevamo fermare l’azione prima. Sulla ripresa nulla da dire, nel primo tempo potevamo fare di più”
È mancato Ibrahimovic?
“Un centravanti viene condizionato dalla performance della squadra. Ci è mancata spesso la precisione nell’ultimo passaggio. Invece nel secondo tempo abbiamo tirato molto in porta, era da tanto che Handanovic non parava così tanto e così bene. Settimana difficile, ma ci riprenderemo. Alla fine ha avuto un crampo e ha chiesto lui il cambio”.
Cosa non ha funzionato a inizio gara?
”L’Inter prende delle posizioni in fase di costruzione non facili per il nostro gioco, ci costringe a scalate lunghe. Non siamo stati così aggressivi per non lasciare troppo campo. E infatti quando siamo stati aggressivi qualcosa abbiamo concesso. Ma la loro gestione è sempre molto lucida, anche col portiere, quindi non è facile portargli via il pallone”.
Momento complicato. Essendo una squadra giovane, è più difficile?
“La nostra forza è sempre stata l’equilibrio. Poi, facendo un discorso obiettivo, se mesi fa ci avessero detto che ora saremmo stati secondi, tutti avrebbero fatto i salti di gioia. Questo non vuol dire che ora dobbiamo fare i salti di gioia, ci tenevamo molto al derby. La partita l’abbiamo fatta con serietà, poi è chiaro che c’è da alzare di nuovo il livello”.
Sta pesando il fattore fisico in questo momento anche in considerazione dell’Europa League?
“No, i dati che abbiamo non dicono questo. Poi è chiaro che abbiamo fatto i preliminari e subito anche tanti infortuni. Per questo dobbiamo essere felici del nostro lavoro”.