L’Italia pronta a rivedere le regole in tema di idoneità sportiva
Non ci sarà più un caso simile alla situazione vissuta da Eriksen che in seguito al malore con la Danimarca ha rescisso il suo contratto con l’Inter non potendo più giocare in Italia, mentre all’estero si. Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport si starebbe pensando ad una revisione delle regole per l’ottenimento dell’idoneità sportiva, senza per questo dimenticare i problemi di salute dell’atleta.
“Dovrebbe essere valutato dagli esperti un approccio più graduale e ponderato. Primo punto di valutazione resterà la natura della patologia invalidante, la sua gravità. Al secondo punto, sarà il tipo di sport praticato tra le varie categorie individuate. Una malattia recidivante, o potenzialmente progressiva, che può aggravarsi per sforzi ripetuti ad alta intensità, come ad esempio la cardiomiopatia aritmogena (la malattia di Morosini e Astori) non potrà in un atleta essere superata semplicemente con un ICD”.
“Diverso il discorso, per esempio, in caso di miocardite (malattia infiammatoria del cuore causata da un virus) la cui guarigione completa potrebbe consentire la rimozione del defibrillatore stesso e il ritorno alle gare. In sostanza, non è che in Italia non si gioca né si giocherà semplicemente perché si ha un defibrillatore: dipende e dipenderà da molte cose. Le nuove Linee Guida COCIS, pur rimanendo attente e severe nel proteggere la salute dell’atleta, lo metteranno in chiaro”.