Nicolò Barella è il protagonista del Matchday Programme in vista della partita di questa sera contro il Torino
Tra i protagonisti della sfida di questa sera tra Inter e Torino non ci sarà Nicolò Barella, assente causa infortunio. Il centrocampista nerazzurro è il protagonista dell’intervista realizzata per il Matchday Programme di oggi. Ecco le sue parole.
“Terza figlia? E’ quello che ho sempre sognato. Sono cresciuto in una famiglia numerosa, ho sempre desiderato dei figli. Quando ho trovato la persona giusta, ho realizzato il mio sogno”

“I miei genitori sono stati l’esempio la Stella Polare di tutta la mia gioventù: mi hanno sempre spinto a dare il massimo, sono stato davvero fortunato. E’ grazie a loro che ho imparato a vivere la vita come una sfida: il calcio è una di queste, una delle più grandi. Mio padre ha sempre guardato tutte le partite, ma proprio tutte quelle che passavano in televisione. E io, con lui guardavo, immagazzinavo, apprendevo. Per dire: ricordo i gol di Stankovic, già da piccolo ero impressionato dalla sua capacità di calciare, mi hanno sempre affascinato e stupito le sue conclusioni. Due sono incredibili: il gol nel Derby da fuori area (2009-2010, ndr) e quello al volo da centrocampo contro lo Schalke 04”
“Mi sono allenato tanto… quando mi mamma mi rincorreva per casa! Comunque anche io mi stanco però ho la fortuna di avere una grande resistenza. Magari altri hanno più tecnica, io ho questa qualità”
“La mia esultanza dopo il gol contro il Verona ha liberato tutto quello che provo quando sono in campo: sentire lo stadio esplodere così è stato fantastico, sono le emozioni per le quali gioco. Non è stato semplice arrivare fino a qui: sono giovane, ma il percorso è stato duro, con momenti difficili. Capitava di pensare di non poter raggiungere determinati traguardi, invece sono qui. E sono contento”
“Quello dell’Inter è davvero un gruppo affiatato: il legame con i compagni è ottimo, tutti remano nella stessa direzione e con l’obiettivo di fare sempre meglio. Quelli che mi danno più consigli? Handanovic e Borja Valero”
“LeBron James? Tanti parlano di lui per i titoli, per le finali, ma io lo stimo soprattutto come persona. I suoi compagni lo vivono come un fratello, come un punto di riferimento nello spogliatoio. E sì, io vorrei vincere tanto, ma allo stesso tempo il mio obiettivo è quello di lasciare un bel ricordo, un segno nei miei compagni. Una traccia di Nicolò Barella, nel calcio: come persona e come sportivo”
(fonte: inter.it)