Inzaghi Inter

Inter-Shakhtar, Inzaghi: “Il primo gol una liberazione”

Simone Inzaghi nel post partita di Inter-Shakhtar Donetsk, match della quinta giornata della Champions League

L’allenatore dell’Inter Simone Inzaghi, al termine del match vinto per 2 a 0 contro lo Shakhtar Donetsk, e valevole per la quinta giornata della fase a gironi della Champions League, ha raccontato le sue impressioni sul match di San Siro ai microfoni di Sky Sport.

Cosa c’è dietro quella corsa di gioia dopo l’1-0? “Avevamo creato tanto nel primo tempo e si era accumulata un po’ di tensione. Il primo gol di Dzeko è stata una liberazione”.

Cosa vorrebbe dire arrivare agli ottavi? “Sarebbe un grande traguardo, lo dissi il giorno della presentazione e ne avevo parlato anche con tutta la società il giorno che firmai il contratto. Ora aspettiamo, perché nel calcio se ne vedono tante. Ma con 10 punti solitamente si passa. Stasera grande partita e non dimentichiamo che siamo a poco più di 48 ore da un match come quello con il Napoli in cui abbiamo speso tante energie, anche mentali”.

L’Inter può puntare ad arrivare in fondo anche in Europa? “Siamo in un buon momento, ma le insidie sono sempre dietro l’angolo. Vinte due partite fondamentali, ma dobbiamo continuare”.

Sotto il profilo del gioco, un’Inter molto convincente. Quanto hai cambiato rispetto all’Inzaghi della Lazio? Ora vediamo una squadra costantemente nella metà campo avversaria. “Dipende anche dalle caratteristiche dei giocatori. Anche con la Lazio abbiamo fatto degli anni giocando benissimo. Qui ho provato a trasmettere delle idee e qui i ragazzi sono eccezionali. Stiamo sviluppando un grande calcio, in campionato ci dobbiamo riprendere qualche punto. E non lascio indietro nessuno, si allenano tutti al meglio. Non è facile per me fare delle scelte”.

Uno che è migliorato moltissimo è Perisic. “Sta facendo benissimo. Ma io l’ho affrontato per 4 anni di fila ed era sempre un problema, sia con Spalletti che con Conte. Sapevo fosse una grande risorsa e poi ho conosciuto un grandissimo professionista. Deve continuare così. Lui vorrebbe giocare sempre, ma io ogni tanto devo farlo riposare”.