La difesa dell’Inter ha crepe da tutte le parti
Seconda sconfitta in campionato per l’Inter che cede il passo al Milan nel derby di Milano valido per la quinta giornata di Serie A. A mostrare le maggiori crepe è la difesa che in questa primissima parte di stagione si è mostrata fragile concedendo agli avversari ben 8 gol.
“Un’estate a parlare dei tormenti di Skriniar e dei soldi arabi in arrivo da Parigi, di milioni da rifiutare a qualunque costo per tenere ben saldo il muro. Poi ecco l’ultima settimana vissuta sul tira e molla surreale Acerbi sì-Acerbì no, e così l’Inter tutta ha forse perso di vista il quadro d’insieme. La fotografia di colpo sfuocata della difesa che fu: ne ha presi già otto, un quarto del totale dell’anno passato (32) ma in cinque partite appena”.
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“È un rumoroso passo indietro di un reparto che pareva di ferro e che, invece, si è scoperto fragile per colpe varie: poco protetto dai centrocampisti. Tremante sulla fascia sinistra, con un portiere che ha straperso la sfida col collega (da Maignan miracoli, da Handanovic no) e con centrali spaesati. Per uno dei tre, poi, il derby rischia di diventare materiale da psicanalisi: Stefan de Vrij ha ormai un rapporto complesso col Diavolo”.
“L’olandese, scadenza 2023 e un rinnovo ancora da impostare, segnò un memorabile gol di testa ai rossoneri in una rimonta da 0-2 a 4-2. Dalla stagione scorsa, invece, errori e beffe: autogol all’andata e al ritorno la “girata” di Giroud che ha allontanato la seconda stella e complicato il suo rapporto con l’Inter. Da allora, il vecchio De Vrij, autoritario ed autorevole, si è visto poco, quasi mai. Stavolta la punta milanista non era di spalle, non si è dovuta “girare” come canta la curva sud milanista, però ha potuto mettere un altro pallone al veleno in piena libertà. Il 3-1 di Leao, invece, è stato una gara di velocità tra auto di diversa cilindrata: Bastoni-De Vrij hanno visto appena la targa del bolide portoghese”.
“L’altro pezzo del trio, Milan Skriniar, non vive poi il momento di maggiore spensieratezza della carriera: è stato sballottato per settimane tra Milano e Parigi e anche il suo rinnovo rischia di diventare materiale incandescente da qui a gennaio. Quelli del Psg sono appostati come avvoltoi, a lui il compito di isolarsi e tornare alle sue altezze. E, magari, trascinare pure i compagni”.
(fonte: Gazzetta dello Sport)