Inzaghi ha preferito Lukaku a Dybala
Dopo averlo visto andare via nella scorsa estate Simone Inzaghi ha potuto riabbracciare Romelu Lukaku. L’allenatore nerazzurro, secondo la Gazzetta dello Sport, tra il belga e l’arrivo a parametro zero di Dybala ha preferito il primo.
“Quando Brian De Palma dirigeva quel capolavoro di “The Untouchables”, gli Intoccabili, altri due capolavori non erano neppure nati. Era il 1987, bastava attendere qualche anno ancora. Chi fa Sean Connery, oggi nell’Inter? Chi Kevin Costner? Eccoli qui: Romelu Lukaku e Lautaro Martinez. Intoccabili per curriculum: basta rileggere i dati delle due stagioni vissute insieme”.
“C’è tanto gap tra la prima fila e il resto del mondo che parla di gol. E si è visto anche in queste amichevoli estive, il riferimento è soprattutto a quel che è stato a Lens una settimana fa. La Lu-La è piena e Inzaghi deve augurarsi che sia piena come quella di metà luglio. È stata chiamata la Superluna, fenomeno non frequentissimo. SuperLu-La è da queste parti invece un obbligo. Chi sta dietro deve dimostrare di saper fermare il tempo e tornare a quello del girone d’andata scorso (Dzeko). Oppure, deve far vedere quel che non ha mai mostrato all’Inter e probabilmente in carriera, ovvero una continuità di rendimento pari alla qualità delle giocate (Correa)”.
“Lukaku e Lautaro non devono dimostrare nulla. Devono confermarsi. Per carità, non scontato. Ma certo, sono il punto di partenza e probabilmente il punto di arrivo di ogni ragionamento di Inzaghi. L’Inter è pensata intorno a loro due. Basta riannodare il filo del mercato, per capirlo. Non appena al tecnico è stata prospettata la possibilità di riabbracciare Lukaku, non c’è stata la minima esitazione a mettere in secondo piano l’affare Dybala, proprio nella prospettiva di ricostruire una coppia che ad Antonio Conte ha regalato uno scudetto e 104 esultanze di pazza gioia. Dzeko e Correa – non è un mistero – sarebbero partiti in caso di offerte concrete. Perché Dybala all’Inter piaceva a tutti, compreso il presidente Steven Zhang, questo è giusto ricordarlo”