Antonio Conte nel post partita di Inter-Lazio, match della ventiduesima giornata della Serie A
L’allenatore dell’Inter Antonio Conte, al termine del match vinto per 3 a 1 contro la Lazio, e valevole per la ventiduesima giornata della Serie A, ha raccontato le sue impressioni sul match di San Siro ai microfoni di Sky Sport.
Quanto si sta bene lassù in classifica nella settimana del derby? “Era un obiettivo che stavamo inseguendo da un po’ di tempo, quello di arrivare in testa. Lo abbiamo fatto oggi in una partita giocata contro un’ottima squadra. Faccio i complimenti a Simone Inzaghi, la Lazio è tosta e ha qualità; le sei vittorie consecutive dimostrano la sua forza. Ma al tempo stesso c’è stata forza mentale da parte nostra. Sono contento per i ragazzi, dobbiamo pensare che questo è un punto di partenza. Adesso abbiamo il derby, arrivarci davanti è meglio. Sarà una partita bella tra due squadre con ambizioni”.
Quanto c’è di tuo e di suo nelle prestazioni di Lukaku? “Sicuramente ha dato una grandissima risposta come tutta la squadra. Lo stesso Lautaro ha fatto una grande prestazione ma come tutti, Perisic, Brozovic. Diventa difficile non parlare bene di nessuno. Per Romelu è importante dare risposte del genere dopo partite un po’ opache, c’era qualcuno che parlava di strascichi psicologici dopo il derby ma il ragazzo è a posto. Ci stanno momenti di forma più bassa ma oggi è tornato in maniera prepotente, abbiamo bisogno di questo Romelu e di tutta la squadra perché giochi ogni partita con questo piglio e questa attenzione. Va fatto un grandissimo applauso a tutti”.
Su Eriksen. “Sta iniziando a capire cosa vogliamo da lui. Ha fatto una buonissima partita anche lui. Questa è la strada, tutti devono sentirsi protagonisti. Anche quelli che hanno recuperato adesso come Vecino che ora è a posto dopo non aver giocato per tantissimo noi. Ma anche Gagliardini è entrato col piglio giusto, Perisic ha fatto una partita notevole in ambedue le fasi. Dobbiamo lavorare in questa maniera, sapendo che c’è l’obiettivo di rendere orgogliosi i tifosi”.
Segnare all’Inter è diventato difficile, ma è bello questo tentativo di sfruttare Eriksen in fase offensiva. E’ in questo ruolo che ti aspetti il miglior Eriksen? “Penso che abbia avuto qualche problema a capire il calcio italiano, che è molto difficile. In più ora c’è un’intensità superiore rispetto agli anni precedenti. Ha iniziato a capire, ad entrare dentro determinate situazioni. Abbiamo provato a inserirlo cambiando sistema e provando a coinvolgerlo di più. Ma adesso lui ha fatto un passo avanti verso di noi, capisce i compagni perché ora parla anche italiano anche se io con lui posso parlare in inglese. Lui è un giocatore che dà qualità, ha una gamba rabbiosa con un grip diverso rispetto a prima. Averlo trovato è un’arma in più per me, sono più sereno perché posso contare su di lui”.
Perisic su Lazzari è stata la grande sorpresa. Quando hai preparato questa soluzione? “Anche per lui il tempo è stato galantuomo. Abbiamo lavorato sul ruolo perché lui è un esterno offensivo da 4-2-3-1, adesso lavorandoci riesce a fare le due fasi nel modo giusto. Può crescere ancora tanto perché ha potenzialità che nemmeno lui conosce. Ha destro, sinistro, può saltare l’uomo. In fase difensiva oggi è stato bravissimo, non ha sbagliato niente. Sono felice per lui, tornando all’Inter si è messo in discussione. Per certe cose abbiamo fatto di necessità virtù, ma quando c’è materiale qualitativo fisico e umano si possono ottenere buoni frutti lavorando. Con Ivan ampliamo quel ventaglio di soluzioni che prima era limitato”.
Chi è stato l’uomo partita? “Sarebbe difficile dare la palma del migliore in campo anche per me. L’importante è che vinca la squadra, i ragazzi sono sintonizzati su questo. Oggi deve essere un punto di partenza, se no ogni cosa che abbiamo fatto sarebbe vanificata”.