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Inter-Lazio, Conte: “Chiedo scusa per il dito medio. Domani test importate”

Antonio Conte alla vigilia di Inter-Lazio, match della ventiduesima giornata della Serie A

Domani l’Inter sarà impegnata nella ventiduesima giornata della Serie A 2020/2021 contro la Lazio di Simone Inzaghi. Alla vigilia del match l’allenatore nerazzurro Antonio Conte ha presentato il match in conferenza stampa. Ecco le sue parole.

“Prima di iniziare la conferenza stampa, che deve essere calcistica perché ci interessa il calcio giocato, penso che sia giusto chiarire la situazione visto l’episodio accaduto nello stadio della Juventus. Anche perché c’è stato un risvolto mediatico importante, è giusto chiarire. So che la verità l’hanno vista e sentita tutti. Questo per me è importante. Detto questo penso che siamo delle persone che possono essere calcaitori, dirigenti, allenatori, presidenti. Siamo modelli educativi e siamo tenuti in qualsiasi circostanza a dimostrare questo. Mi spiace e sono qui per scusarmi perché a degli insulti ho reagito in maniera sbagliata. Avrei potuto reagire in altra maniera più simpatica, appaludendo, alzando il pollice per far capire che stavo ascoltando cosa mi stavano dicendo e sarei stato più positivo. Mi spiace e ne farò tesoro per le prossime volte. Non deve essere un’attenuante perché avrei dovuto rispondere in maniera diversa. Detto questo ci concentriamo sul campo. Cerchiamo di indirizzare le cose sul calcio giocato, credo che la gente voglia questo e non situazioni becere”.

Che Lazio si aspetta?
“Stiamo parlando di una realtà consolidata del campionato italiano, con una struttura precisa e giocatori di grande qualità e spessore. Una squadra che viene da tante vittorie consecutive. Ci aspetta un test bello, in cui dovremo prepararci perché sarà una gara difficile. Allo stesso tempo molto stimolante”.

Quello di Lukaku è un normale calo fisiologico o sta soffrendo quanto accaduto?
“Noi dobbiamo capire che nella vita si può sbagliare, ho sbagliato io e può sbagliare il calciatore o il dirigente. L’importante è capire il ruolo perché siamo modelli educativi. Non posso pensare che Romelu stia pensando a qualcosa che non è il calcio giocato. Sa che per noi è un giocatore importante, le ultime prestazioni sono state un po’ opache ma sa che abbiamo bisogno di lui e contiamo su di lui”.

Vidal può essere titolare domani? Barella sta diventando il giocatore che pensava?
“Vidal non è a disposizione, continua ad avere problemi e non so se lo sarà per la prossima. Arturo deve cercare di recuperare la miglior condizione perché si sta portando dietro diversi acciacchi. E’ giusto che superi questo periodo. Di Barella dico che deve continuare a lavorare, come in tutte le cose c’è la massima esaltazione di un colore o di un altro. Deve continuare a far bene e sapere che le sue fortune dipendono da quelle della squadra. Sta crescendo, ha ancora margini di miglioramento importanti come tutti i compagni, ma come dico sempre siamo una squadra e dobbiamo pensare al bene della squadra. La crescita singola diventa importante se vogliamo raggiungere dei successi finali”.

Un tratto comune nella vostra stagione è che c’è una quantità enorme di gol sbagliati. C’è una spiegazione?
“C’è l’aspetto positivo per cui creiamo tante occasioni, siamo il miglior attacco del campionato. Questo passaggio è molto importante perché concretizzare di più quel che creiamo evita di avere delusioni che nel computo finale non sarebbero meritate, ma se non fai gol esci dalle competizioni come accaduto in Champions e Coppa Italia”.

L’Inter vede il traguardo ma non riesce a tagliarlo, è capitato diverse volte. C’è un motivo specifico per cui manca il salto di qualità?
“Quel che è successo nel passato non mi deve riguardare. Posso parlare di quel che sta accadendo con me in questo anno e mezzo, penso che nella mia gestione abbiamo riacquistato credibilità. Non siamo ancora dove vorremmo essere ma stiamo lavorando tanto e solo uno stupido non vede i nostri progressi”..

Anche quando avete perso non siete mai stati messi sotto, credi che il percorso sia compiuto in maniera definitiva?
“Questo no, dobbiamo continuare a crescere e cercare di farlo sotto tutti i punti di vista. Non solo riguardo alla mentalità ma aggiungendo qualità e migliorando la situazione. In un anno e mezzo sono stati fatti passi da gigante, penso che i nostri avversari lo abbiano capito e ci rispettino. Detto questo sappiamo che il percorso non può essere colmato in un anno e mezzo. Dobbiamo continuare a camminare, possibilmente a correre, migliorando in tutti gli aspetti. Dobbiamo lavorare per arrivare dove vogliamo essere. Ancora non ci siamo”.

Come sta Vecino, può tornare ad essere importante?
“Ce lo auguriamo, da tantissimo tempo non può dare un apporto fattivo. Lo conosciamo bene, ha delle qualità da incursore e dà fisicità e corsa. E’ inevitabile che ci conto, vista la situazione. Stiamo cercando di risolvere i nostri problemi con soluzioni interne dall’inizio dell’anno. Sto cercando di far questo perché da agosto non c’è altra situazione”.

Nelle prime due partite del girone di ritorno non avete preso gol. Come ha aggiustato la fase difensiva?
“Non è un caso, siamo partiti a inizio anno in una determinata maniera cercando di essere molto aggressivi e lasciare tanto spazio dietro ai difensori. Ha portato degli effetti positivi e qualcuno negativo. Qualche gol in più lo abbiamo subito. Ora abbiamo trovato equilibiro, non rinunciamo alla pressione ma decidiamo noi in che zone di campo fare questa pressione, provando a rimanere più compatti rispetto a prima. Questo ha portato benefici a livello difensivo senza togliere all’aspetto offensivo. Siamo un po’ più equilibrati”.

Ha mai desiderato essere nella testa di Brozovic?
“Mi sta chiedendo una cosa importante. Un ragazzo simpatico, un po’ il beniamino della squadra per il suo modo di essere…”.

Quando trova spazio in campo è determinante per l’Inter, ma si innervosisce con l’uomo addosso. Come può migliorare questa condizione?
“Noi lavoriamo con Brozovic e non solo con lui sul discorso del trovare spazio, la giusta posizione e di non innervosirsi se non riesce tanto a toccare palla. L’importante è che riesca a farlo dove gli chiedo di farlo. E’ fin troppo generoso, come Barella, sono ragazzi che corrono tanto. Quello che chiedo a Brozovic e a tutti i centrocampisti è di ottimizzare la corsa, di trovarsi nella posizione giusta per cercare di essere più efficienti, meno stanchi. Su questo è migliorato tanto. Abbiamo trovato delle soluzioni se ci marcano Brozovic come è successo con Kulusevksi. Non si deve sentire sminuito se il pallone non passa molto da lui. Ha fatto dei miglioramenti importanti in questo anno e mezzo nella fase di possesso e non possesso. Sono contento perché siamo partiti in una maniera e abbiamo un giocatore molto più maturo e centrato. Di lui posso parlare solo bene, solo chi ha la possibilità di lavorarci e parlarci capisce che ragazzo è”.