La storia di Federico Dimarco: dagli esordi all’affermazione nell’Inter di Inzaghi
Uno dei giovani giocatori dell’Inter valorizzato dal mister Simone Inzaghi è Federico Dimarco, difensore classe 1997, rientrato a Milano dopo alcuni prestiti in giro per l’Italia che gli hanno dato la possibilità di formarsi avendo l’opportunità di giocare con continuità, magari anche in piazze con meno pressione. Parma e Verona ad esempio sono state due società che hanno aiutato il difensore a crescere, acquisendo consapevolezza e fiducia nei propri mezzi, passaggi utili per fare un salto di qualità non solo a livello tecnico e fisico, ma anche dal punto di vista mentale.
In questo modo anche il suo valore economico è aumentato come si può notare cercando informazioni su una qualsiasi piattaforma di qualità specializzata nel dare notizie legate al mondo del calciomercato.
Da sempre innamorato dell’Inter
Cresciuto nel quartiere Calvairate situato nella zona orientale del capoluogo lombardo, ha iniziato a muovere i primi passi in una piccola società affiliata ai nerazzurri, club per cui ha sempre fatto il tifo.
“Andavo in curva fin da bambino, ho fatto mille sacrifici fin da quando ero piccolo, ora dopo il gol sono molto emozionato” con queste poche parole ha voluto sottolineare la gioia per aver trovato, nel match di Marassi contro la Sampdoria, indossando i colori della sua squadra del cuore.
Molto spesso durante questa stagione è stato impiegato da Inzaghi nell’undici titolare o è subentrato. Nato come esterno a tutta fascia abile a puntare l’uomo e andare sul fondo per mettere dolci palloni nel mezzo, negli ultimi anni, grazie ad un esperimento di Juric, suo tecnico a Verona, ha arretrato la sua posizione di qualche metro, venendo schierato come braccetto sinistro in una difesa a 3.
Ora che è tornato “a casa” ha tutte le intenzioni e le qualità per diventare beniamino e bandiera dei tifosi dell’Inter, a maggior ragione se la stagione si concludesse con la vittoria del Campionato a svantaggio dei cugini del Milan.
La carriera di Federico Dimarco
Fin da bambino dimostra di avere qualità importanti così già a 7 anni entra nel settore giovanile dell’Inter compiendo tutta la trafila, iniziando il suo cammino in piccoli campetti di periferia fino all’esordio a San Siro il 31 Maggio 2015, arrivato nel finale della gara vinta con uno spettacolare 4-3 contro l’Empoli.
L’allenatore dell’epoca era Roberto Mancini che successivamente ritroverà in Nazionale, che anche a distanza di anni dimostra di aver molta fiducia in questo giocatore.
Inizia la stagione successiva ma non trovando il giusto spazio viene ceduto in prestito in Serie B all’Ascoli, collezionando da Gennaio in poi 15 presenze impreziosite da 4 assist.
L’anno successivo viene mandato in prestito all’Empoli, società che gli permette di disputare la Serie A. Nella rosa dei toscani è la riserva di Pasqual, ma nonostante la giovane età e le difficoltà sul campo, stagione terminata con una retrocessione, Dimarco riesce a fornire buone prestazioni, in una situazione non certamente delle migliori.
L’Inter ha bisogno di far cassa e così decide di cedere il giocatore agli svizzeri del Sion, ma a causa di un brutto infortunio il giocatore non può dimostrare il suo valore. La società milanese, pentita dalla cessione, decide di ricomprarlo e mandarlo in prestito al Parma neopromosso.
Il 15 Settembre, proprio un suo gol diventa decisivo per permettere alla sua nuova squadra di sconfiggere l’Inter, proprietaria del suo cartellino.
A fine stagione torna all’Inter, ma a gennaio 2020 viene di nuovo ceduto in prestito, questa volta all’Hellas Verona. Gioca solamente due partite ma gli scaligeri decidono di sfruttare una clausola del contratto tenendo il giocatore anche per la stagione successiva.
Il 2021 è l’anno della svolta, Dimarco infatti è una delle rivelazioni del campionato, dimostrando di essere diventato un giocatore sul quale anche l’Inter può fare sicuro affidamento.
Quest’anno è tornato alla base per restarci, e con le sue prestazioni in campo sta dando prova di tutte le sue qualità dimostrando di poter essere protagonista anche in una squadra di alto livello che gioca le competizioni europee ed è in lotta per vincere lo scudetto.