Nicolò Barella in chiaro-scuro in questo inizio di stagione con l’Inter
Due super-gol e un assist decisivo. Sono questi i freddi numeri di inizio stagione per Nicolò Barella che aldilà di quanto detto non ha particolarmente impressionato in questo inizio di stagione con la maglia dell’Inter e lo si è visto anche venerdì sera nel match tra Italia e Inghilterra.
“Tre perle. Il gol con la Cremonese, l’assist a Brozovic contro il Torino e la punizione contro l’Udinese. Non si può dire che l’inizio di stagione di Barella sia stato totalmente negativo. La verità è che è stato semplicemente altalenante: picchi in alto (anche se non ai suoi soliti standard) e picchi in basso. Pure nella stessa partita, basti pensare proprio all’ultima contro i friulani. La punizione già citata è stata un gioiello, ma sul terzo gol bianconero, quello di Arslan, ad un certo punto il centrocampista sardo ha inspiegabilmente smesso di seguire l’avversario, permettendogli di colpire indisturbato il pallone”.
“Forse il problema è che Barella ha abituato troppo bene. Nel senso che è un moto perpetuo, con il suo straordinario dinamismo: fa su e già per il campo, aggredisce gli avversari e pure l’area avversaria, ma conservando comunque il tocco e la lucidità per l’assist vincente. L’anno scorso, in campionato, è arrivato a quota 12. Adesso, nonostante tutto, è già a 2. Insomma, è talmente importante che, quando stecca, si nota anche di più. E per l’Inter, come per Inzaghi, diventa tutto più complicato. Tanto più che l’intero centrocampo, in questo avvio di stagione, sembra girare a marce ridotte. Ed è una delle ragioni principali per gli stenti nerazzurri” si legge sul Corriere dello Sport in edicola oggi.