Incertezza sul futuro societario dopo il no di Suning a BC Partners
Sembrava tutto fatto per l’acquisizione dell’Inter da parte di BC Partners, ma nella giornata di ieri è arrivato lo stop da parte di Suning al fondo di investimento britannico. Il club nerazzurro resta sempre in vendita e ora potrebbero farsi avanti gli altri fondi che erano interessati ai nerazzurri come gli americani di Ares e Arctos e gli svedesi di EQT: da non escludere la creazione di un consorzio.
“Lo stop con Bc Partners va letto anche in un’altra ottica. Sull’Inter è vivo l’interesse di altri fondi, che viaggiano in maniera autonoma ma che strada facendo potrebbero unirsi, formando un consorzio sulla falsariga di quanto successo in Lega con i diritti tv. Ogni soluzione è aperta, ma la via su cui lavora Suning è quella di un partner con cui viaggiare nel prossimo futuro”.
“L’Inter è in crisi di liquidità, ma allo stesso tempo non si registrano segnali di forte discontinuità per i progetti a medio-lungo termine. La società ha davanti a sé la scadenza UEFA di fine marzo, in tema di stipendi. E in assoluto, secondo quanto risulta, avrebbe bisogno di un’iniezione di denaro da 250 milioni di euro nei prossimi mesi, per garantire continuità”.
“L’ultimo nome, emerso nella giornata di ieri, è quello di Fortress: anche questo è un private equity, che viaggerebbe in compagnia del fondo sovrano di Abu Dhabi Mubadala, azionista (tra l’altro) anche di Unicredit”.
(fonte: Gazzetta dello Sport)