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Inter-Cagliari, Conte in conferenza stampa: “Sarà una partita difficile”

Antonio Conte in conferenza stampa alla vigilia di Inter-Cagliari

Domani l’Inter sarà impegnata nell’undicesima giornata di ritorno della Serie A 2020/2021 contro il Cagliari di Leonardo Semplici. Alla vigilia del match l’allenatore nerazzurro Antonio Conte ha presentato il match in conferenza stampa. Ecco le sue parole.

Cosa si aspetta dalla gara di domani?
Vedendo la rosa del Cagliari era difficile pensare a quella posizione in classifica. Sappiamo che sarà una gara difficile. Erano partiti con altri obiettivi, hanno una buona rosa, una rosa competitiva.

Si aspetta una gara diversa dalle ultime?
Vedrete domani che tipo di gara abbiamo preparato.

Quella di domani può essere la partita di Sanchez?
Siamo in una fase importante del campionato, per noi è la terza partita nel giro di una settimana. Cercherò di fare le scelte migliori per mettere in campo una squadra competitiva che cerchi i tre punti. Sono state gare combattute contro Bologna e Sassuolo, ma la squadra è allenata e quindi cercheremo i tre punti con le migliori scelte possibili.

Ti dispiace non essere riuscito a fare con Nainggolan quanto fatto, ad esempio, con Perisic?
No. Come ho sempre detto ringrazio Radja per il periodo in cui è stato qui ma quello è il passato. Faremo molta attenzione perché lo scorso anno ci fece gol e pareggiammo 1-1. Chi gioca contro le ex squadre ci mette qualcosa in più.

E’ stupito dal dibattito scatenato dopo la sua frase sull’estetica? Sacchi ha sostenuto che il suo tipo di calcio in Europa potrebbe non pagare.
Penso che bisogna guardare al presente e fare qualcosa di eccezionale in Italia visto che per nove anni in campionato ha vinto una sola. Dobbiamo continuare a concentrarci su questo e chi parla dell’Inter dovrebbe concentrarsi su questo. Non ha senso fare discorsi futuristici. Dobbiamo pensare al presente sapendo che abbiamo l’opportunità di fare qualcosa di eccezionale vedendo quanto successo nell’ultimo decennio. Bisognerebbe dare enfasi e valore a quanto stanno facendo i ragazzi e non pensare se vogliamo vincere la Champions l’anno prossimo.

Che peso avrebbe questa impresa?
Intanto ribadisco che non abbiamo fatto niente, se non ridare credibilità all’Inter, vista oggi come un’antagonista in Italia e in Europa. Anche la nostra finale dello scorso anno è il maggior risultato in Europa di un’italiana negli ultimi anni. Riacquistata la credibilità ci manca l’ultimo step, il più importante, ma non lo abbiamo fatto. Magari a cose fatte parlerò. Ci auguriamo avvenga ma sappiamo benissimo che delusioni ci possono essere dietro l’angolo. Ho grande esperienza per pensare al presente, eventualmente in futuro si parlerà di qualcosa di straordinario. Non facciamo proclami, dobbiamo stare zitti e pedalare. Vivo molto del presente.

A cosa bisognerà fare più attenzione per non sprecare il vantaggio?
A non lasciare spazio agli avversari perché qualche scivolone può dare linfa a chi insegue. Mi è capitato di inseguire e di stare davanti. Se stai davanti e vinci chi è dietro prima o poi molla. 

Qual è stata la cosa più difficile e cosa invece ha dato più soddisfazione in questo anno e mezzo?
Penso di aver già detto che venire all’Inter è stata la scelta più difficile che potessi fare, sotto tutti i punti di vista, ma non sono una persona che vive di rendita e di comfort. Mi piace mettermi in discussione. Penso che l’Inter sia stata il non plus ultra del mettersi in gioco. Avevo e continuo ad avere tantissimo da perdere, ma ho la testa dura e vado avanti pronto ad abbattere anche i muri con la testa.