Appiano Gentile Inter

Inter a caccia di sponsor: da Appiano Gentile allla manica

L’Inter cerca nuovi sponsor

Nel corso del bilancio approvato settimana scorsa nel corso dell’Assemblea degli azionisti, è evidente come l’Inter sia alla costante ricerca di sponsor. Si parte dalla situazione di stallo con DigitalBits per arrivare ai naming rights di Appiano Gentile fino a quello di manica. Ecco la situazione spiegata nel dettagli da Calcio e Finanza.

“Nel dettaglio, infatti, l’Inter spiega che attualmente per la stagione 2022/23 ha accordi commerciali e legati agli sponsor che porteranno ricavi per 46 milioni di euro circa. Tra questi accordi, tuttavia, non è compreso: lo sponsor di manica, essendo un asset per cui non è stato ancora trovato un partner dopo l’accordo per la stagione sportiva 2021/2022 con Digitalbits”.

Inter Digitalbits
Inter Digitalbits

“Non include i Naming Rights della maglia di allenamento e del centro sportivo della prima squadra, essendo asset per cui non è stato ancora trovato un partner dopo la scadenza del contratto con Suning al 30 giugno 2022; non tiene conto del contratto attualmente in essere con Zytara Labs LLC (Digitalbits, ndr) a causa dell’attuale incertezza circa la capacità del partner di pagare il corrispettivo contrattuale, come spiegato nel successivo aggiornamento”.

“La cifra legata ai 46 milioni di euro potrà quindi salire, considerando ricerca in corso per gli sponsor di maglia, manica e training center/maglia di allenamento, spiega l’Inter. Nel 2021/22, l’Inter dalle sposnorizzazioni di maglia ha incassato 28,9 milioni da Socios, Zytara/Digitalbits e Lenovo, con ulteriori 12,5 milioni da Nike. Le altre sponsorizzazioni sono valse circa 27 milioni di euro”.

“Tra gli altri ricavi previsti invece per la stagione 2022/23, il club nerazzurro sottolinea come prevede un minimo di 72 milioni di euro dai ricavi dai diritti tv della Serie A, che può salire fino a 92 milioni di euro in caso di successo in campionato, oltre a una cifra minima di 53 milioni (considerando i 4 milioni della sanzione UEFA per il FPF) di ricavi da diritti tv della Champions League”.