Ivan Juric

Hellas Verona-Inter, Juric alla vigilia: “All’andata gara sofferta, non voglio cali di concentrazione”

Ivan Juric alla vigilia di Hellas Verona-Inter, match della trentunesima giornata di Serie A

Giornata di vigilia per l’Hellas Verona di Ivan Juric, che domani sera ospiterà l’Inter allo stadio ‘Marcantonio Bentegodi’ nella dodicesima giornata del girone di ritorno della Serie A. L’allenatore dei gialloblu ha così presentato la sfida con i nerazzurri.

“Il passo falso di Brescia? La partita va analizzata nel suo complesso e penso che, nel primo tempo, la squadra abbia fatto tutto quello che doveva fare, giocando bene a calcio, tirando e procurandosi tantissimi calci d’angolo, purtroppo non concretizzati. Nella ripresa invece siamo entrati in modo diverso, meno concentrati, e abbiamo pagato. Se la gara mi ha dato ulteriori indicazioni sul futuro? Non ulteriori rispetto a quelle che già avevo: ho idee molto chiare sia su quest’anno che sul futuro”.

Come sta la squadra? In questo periodo non si può nemmeno parlare di veri e propri allenamenti, ma solo di lavoro di recupero tra una gara e l’altra. Tengo a sottolineare il fatto che i ragazzi stanno facendo qualcosa di stupendo, andando oltre la fatica e gli infortuni. Un atteggiamento lodevole che appartiene anche a chi sa che non sarà più qui tra poche settimane. Il livello di attaccamento alla squadra è incredibile”.

L’Inter? All’andata è stata la squadra che più ci ha fatto soffrire, sono chiaramente molto forti. Non cerco scuse, cercheremo di fare la nostra gara con la mentalità di sempre. Voglio un Verona sempre motivato, non ammetto altri atteggiamenti: daremo sempre il massimo, questo lo posso garantire. Dovremo giocare con lo spirito-Hellas. Poi ci possono essere problemi, infortuni, squalifiche, ma sul resto non ammetto cali di tensione”.

Amrabat? Va sempre oltre il limite della sofferenza fisica e ha fatto diverse partite consecutive a ritmi impressionanti. Salcedo e Pessina hanno speso belle parole sulla mia persona? Ho un buon rapporto con tutti, ma prima dell’aspetto emotivo serve essere professionali coi calciatori: io la penso così. Salcedo è molto giovane, deve crescere e va inserito gradualmente nelle rotazioni