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Barcellona-Inter, Xavi in conferenza stampa: “Non possiamo sbagliare”

Xavi Hernandez in conferenza stampa alla vigilia di Barcellona-Inter

Giornata di vigilia per il Barcellona di Xavi Hernandez che domani ospiterà l’Inter al Camp Nou nella quarta giornata della fase a gironi della Champions League 2022/2023. L’allenatore dei blaugrana ha presentato la sfida ai nerazzurri nella consueta conferenza stampa pre-partita. Ecco le sue parole.

Prima domanda: cosa vi aspettate dall’Inter domani?
“Una gara molto simile a quella di Milano, loro si difendono bassi normalmente. Noi abbiamo alternative, le abbiamo provate, per cercare di attaccare meglio. Dobbiamo essere coraggiosi, andare all’attacco: è una finale per noi e non possiamo sbagliare. Abbiamo perso a Monaco e abbiamo perso a Milano, speriamo di avere una notte magica con l’aiuto della tifoseria”.

Ripeterà il modulo di San Siro?
“Vi do troppe informazioni così… Andremo all’attacco e cercheremo di essere coraggiosi. Dobbiamo raddoppiare in attacco, non in difesa. Mi hanno educato così, è il mio DNA. Nel primo tempo non abbiamo capito bene quale fosse il ruolo di Raphinha e di Marcos Alonso, dobbiamo essere più verticali e provarci da fuori. Dovremo essere molto intensi dal primo minuto, contano solo i tre punti”.

Vi giocate la stagione?
“Domani è una giornata importantissima, trascendentale. Non abbiamo fatto i compiti a casa, ora dobbiamo recuperare: abbiamo una grande opportunità per recuperare terreno in classifica grazie alle due gare in casa. Siamo il Barça e ci si aspetta tanto da noi”.

Qual è il messaggio che manda agli spogliatoi prima di una gara in cui vi giocate la stagione a livello sia economico che sportivo?
“Cerco di essere positivo. Vedo tutto come un’opportunità: ci sono le difficoltà e le pressioni, siamo in una posizione scomoda ma cercheremo di essere positivi e di attaccare sin dal primo minuto. Cerco di dare il massimo supporto ai giocatori perché siano positivi, dimostrino il loro talento e affrontino questa finale”.

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di IVAN CARDIA

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Barcellona, Xavi crede alla rivincita sull’Inter: “Non firmo per l’1-0”

16.10 – Diverse assenze e il discusso arbitraggio di San Siro da “vendicare”, almeno nella testa del Barcellona. Xavi, tecnico dei catalani, presenta in conferenza stampa la gara di domani contro l’Inter. Diretta testuale a cura di TMW.

16.45 – Conclusa la conferenza stampa di Pedri, ecco Xavi.
Prima domanda: cosa vi aspettate dall’Inter domani?

“Una gara molto simile a quella di Milano, loro si difendono bassi normalmente. Noi abbiamo alternative, le abbiamo provate, per cercare di attaccare meglio. Dobbiamo essere coraggiosi, andare all’attacco: è una finale per noi e non possiamo sbagliare. Abbiamo perso a Monaco e abbiamo perso a Milano, speriamo di avere una notte magica con l’aiuto della tifoseria”.

Ripeterà il modulo di San Siro?
“Vi do troppe informazioni così… Andremo all’attacco e cercheremo di essere coraggiosi. Dobbiamo raddoppiare in attacco, non in difesa. Mi hanno educato così, è il mio DNA. Nel primo tempo non abbiamo capito bene quale fosse il ruolo di Raphinha e di Marcos Alonso, dobbiamo essere più verticali e provarci da fuori. Dovremo essere molto intensi dal primo minuto, contano solo i tre punti”.

Vi giocate la stagione?
“Domani è una giornata importantissima, trascendentale. Non abbiamo fatto i compiti a casa, ora dobbiamo recuperare: abbiamo una grande opportunità per recuperare terreno in classifica grazie alle due gare in casa. Siamo il Barça e ci si aspetta tanto da noi”.

Qual è il messaggio che manda agli spogliatoi prima di una gara in cui vi giocate la stagione a livello sia economico che sportivo?
“Cerco di essere positivo. Vedo tutto come un’opportunità: ci sono le difficoltà e le pressioni, siamo in una posizione scomoda ma cercheremo di essere positivi e di attaccare sin dal primo minuto. Cerco di dare il massimo supporto ai giocatori perché siano positivi, dimostrino il loro talento e affrontino questa finale”.

Che importanza ha il pubblico per portare la squadra agli ottavi di finale?
“È fondamentale. La tifoseria l’ha capito e domani i biglietti sono sold out. Da quando alleno il Barça ci sono stati bei momenti in casa, domani il Camp Nou deve essere un vulcano. Noi ci giocheremo la pelle e daremo tutto in casa”.

Pedri ha detto che potete farcela. È ottimista?
“Sì, sempre. È vero che col Certa o a Milano abbiamo faticato in alcune parti delle gare. Io però scelgo il secondo tempo di San Siro, in Champions dobbiamo dare il massimo possibile. Abbiamo anche voglia di rivincita rispetto a quello che è successo a Milano”.

Koundé sarà convocato?
“Di base domani non contiamo su di lui, salve sorprese. Per domenica vedremo, ma dipenderà dalle sue sensazioni. Sono partite che se non sei al 100 per cento è meglio non esserci. Però lo vedo bene, almeno per il Clasico”.

Ha detto che la squadra ha smesso di volare. Come mai? Manca fiducia?
“Bisogna fare una buona diagnosi di quello che si è fatto, io credo che abbiamo ridotto l’intensità del pressing offensivo. Il Celta gioca molto bene a calcio, l’anno scorso ci ha dominato e lo stesso ha fatto nel secondo tempo nel weekend. Noi vogliamo spingere per novanta minuti e per farlo dobbiamo attaccare meglio di quanto fatto nel primo tempo a Milano”.

Firma per l’1-0?
“No, mi piacerebbe un 2-0. Non firmo. Se mi fate scegliere, meglio 2-0”.

Che approccio servirà?
“È una partita in cui l’aspetto psicologico sarà importante, bisogna essere tranquilli, sapere come attaccare, come dominare il gioco. Non serve segnare al primo minuto: è meglio se succede, ovvio, ma ne abbiamo novanta e servirà pazienza”.

È una partita simile a quella col Benfica. Che messaggio dà ai giocatori?
“È quello che sto dando adesso. È una finale, bisogna giocarsi il tutto per tutto, essere positivi e divertirsi. La pressione è per me, loro devono divertirsi e il Camp Nou pieno è uno spettacolo fantastico”.

Nella partita di andata avete tenuto palla soprattutto con Gavi e Pedri, senza però concretizzare.
“Dipende dall’uomo libero, a volte bisogna cercare di più la fascia o magari il passaggio interno, cercare la seconda palla o provarci da fuori. Il 5-3-2 dell’Inter ti porta a chiudere le vie centrali e giocare fuori dal campo, domani cercheremo di attaccare su entrambe le fasce”.

In passato ha detto che lo stile non è negoziabile. Continua a cercare l’eccellenza?
“Per noi giocare bene è dominare la partita, costringere l’avversario nella propria metà campo e avere il possesso della palla: se ce l’hai tu, non ce l’hanno loro. Questo è giocare bene per me. Per questo il secondo tempo col Celta non mi ha convinto: servirà una partita simile a quella di San Siro, però giocando meglio. Poi ci sono sempre gli avversari e per questo l’intensità è importante”.

Se perdete siete fuori dalla Chapmions. Sarebbe un fallimento?
“No, sarebbe una grande delusione. Però cerchiamo di pensare positivo, domani vogliamo vincere e continuare in Champions. È vero, la situazione è scomoda per varie circostanze, per gli errori di Monaco e gli episodi di Milano, però domani abbiamo una finale per metterla a posto”.

Nelle cinque partite europee in casa avete vinto solo l’ultima.
“Beh, domani vogliamo cambiare dinamica, cominciare a pensare positivamente. Vogliamo una notte magica davanti al nostro pubblico, io vorrei essere giocatore domani e non allenatore. È un’opportunità per tutti i giocatori, se poi non ce la faremo si andrà avanti e ne affronteremo le conseguenze, però l’opportunità è grande”.

Si è parlato molto di arbitri. Se n’è parlato troppo?
“No, ormai è finita. C’era un certo sdegno, logico, dopo la partita. Però adesso dobbiamo pensare al calcio da giocare domani, in maniera migliore rispetto a San Siro. Se miglioreremo, magari non dovremo parlare degli arbitri. Dobbiamo vincere domani, senza pensarci”.

Lei come vive questa partita? L’anno scorso la squadra non era davvero “sua”, domani sarà la prima finale del Barça di Xavi.
“La vivo bene. Non cambio la mia risposta, ho la sensazione che domani sarà una grande opportunità per cambiare le dinamiche rispetto alle ultime due gare, mi piace l’idea di poter dimostrare al nostro pubblico che possiamo fare meglio. Dobbiamo attaccare, il mio compito è motivare i giocatori e adesso non penso alle conseguenze in caso di brutto risultato. Penso a vincere, a fare male all’avversario a livello calcistico: è una grande opportunità per me e per i miei giocatori. Non mi piace che si parli del Barça di Xavi”.

Se l’Inter giocasse col 3-5-1-1 sarebbe meglio per voi? E potrebbe pensare a De Jong?
“Noi cambieremo poco, abbiamo un’idea molto chiara di come attaccare. Oggi ne parleremo con la squadra, vogliamo che i giocatori si sentano a loro agio sia in difesa che in attacco. Se cambiano modulo non è affare nostro, le idee sono chiare”.

A inizio conferenza stampa ha detto che vuole essere verticale. Come si fa?
“Recuperando la palla quando la perderanno. Non staranno tutta la partita nella loro metà campo, a volte dovranno attaccare… Essere verticali è questo, occupare gli spazi, essere più aggressivi”.

Lewandowski spento sia a San Siro che con il Celta. Che si aspetta da lui? È la sua partita?
“No, è la partita di tutta la squadra, non di un giocatore. Robert è importante non solo domani ma sempre. Tutti devono fare un passo avanti per fare una grande partita e migliorare il livello di gioco. La squadra dovrà giocare di più con lui, scambiare con il nostro centravanti e cercare verticalità: l’abbiamo fatto poco nelle ultime partite”.

Il Camp Nou vorrà la rivincita. Sarà una cosa positiva o metterà pressione ai giocatori?
“Speriamo di no, che sia tutto positivo, che lo sdegno di Milano ci serva per vendicarci, per dire che meritavamo di più nel secondo tempo. Domani ci serve questa indignazione per giocare meglio a calcio, attaccare meglio di quanto fatto nel primo tempo a Milano”.

Perché secondo lei Lewandowski non ha segnato contro le squadre più forti in Champions?
“Beh, a Monaco abbiamo avuto tante occasioni ed è stata una questione di efficacia. A Milano abbiamo avuto più difficoltà e dovevamo stare più vicini a lui, siamo stati troppo lontani per poter scambiare con lui. Stare più vicini darà vantaggi a tutti”.

Domani cosa può succedere col pubblico in caso di risultato negativo?
“Il pubblico è sovrano. Spero che ci aiutino a vincere, non penso a eventuali fischi. Mi auguro che le cose vadano bene, che se fischino dei calciatori le cose possano cambiare. È già successo in passato”.

Abbiamo visto entrare Laporta nel centro sportivo. Farà una discorso negli spogliatoi?
“Credo sia una cosa positiva, non lo sapevo… Adesso lo incontrerò, bisogna essere positivi e uniti. Siamo una squadra e una famiglia, qualsiasi cosa accadrà la tifoseria dev’essere orgogliosa della squadra”.

De Jong sta bene?
“Sì, ha appena recuperato da un piccolo infortunio. Vedremo le sensazioni e domani vedremo se partirà titolare o entrerà nel secondo tempo”.