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Atalanta-Inter, Conte in conferenza: “Partite come questa mai semplice, c’è un po’ di stanchezza. Periodo non semplice. Lukaku? Forse verrà convocato”

Antonio Conte in conferenza stampa alla vigilia di Atalanta-Inter, match della settima giornata della Serie A 2020/2021

Domani l’Inter sarà impegnata nella settima giornata della Serie A 2020/2021 contro l’Atalanta di Gian Piero Gasperini. Alla vigilia del match, il tecnico nerazzurro Antonio Conte ha parlato nella consueta conferenza stampa pre partita. Ecco quanto raccolto dalla nostra redazione.

Come arriva la squadra a questa partita?
“Come le altre squadre, è la settima partita in venti giorni. C’è un po’ di stanchezza ma anche la voglia di fare una buona partita. Cercheremo di fare i giusti calcoli e capire chi è più o meno stanco, gestendo la situazione”.

Qual è l’umore dopo la trasferta di Madrid? Porterà Lukaku a Bergamo?
“L’umore è quello che deve essere. Lukaku si è allenato con noi quindi molto probabilmente verrà convocato”.

Cosa deve fare l’Inter per ripetere la gara giocata a Bergamo lo scorso anno?
“Lo scorso anno abbiamo fatto bene in molte partite. Affrontare l’Atalanta non è semplice, ha un grande allenatore che le ha dato credibilità. Attuano una pressione costante sul portatore di palla e sono molto bravi in fase offensiva. Dovremo fare una grande gara”.

La classifica odierna la preoccupa?
“Preoccupato di cosa?”.

Del distacco dal vertice.
“Noi dobbiamo fare il nostro percorso al di là delle preoccupazioni. Se meritiamo è giusto che vinciamo e la classifica migliora, sennò è giusto che si rimanga più in basso. Dipende da quel che faremo”.

Preferirebbe oggi una vittoria giocando male o un’altra buona prestazione senza i tre punti?
“Non posso pensare di dover giocare male per ottenere risultati, di solito è giocando bene che arrivano i risultati”.

Cosa manca per fare il salto di qualità?
“Si parla di poco, per adesso manca quel poco. Dobbiamo lavorare sodo, ancora di più e cercare di annullare quel poco. Se c’è significa che ancora non ci siamo”.

Il fatto di giocare in zona rossa influisce un po’ sull’approccio alle partite?
“Inutile dire che non influisca perché a differenza del passato oggi siamo molto più colpiti, tanto i calciatori quanto le famiglie a casa. Fai allenamento e prepari delle partite non contando sui giocatori perché ci sono negatività e poi positivizzazioni che non ti consentono di prepararti. La situazione non è semplice per nessuno, ma la dobbiamo affrontare. Spesso qualcuno se ne dimentica ma al di là dell’aspetto sportivo c’è quello umano che viene tralasciato in favore di altre cose, ma non è semplice per chi deve gestire queste situazioni”.

Come cambia la gestione dei 95′ sapendo che si può cambiare anche mezza squadra nei secondi tempi? A Madrid sia lei che Zidane ne avete utilizzati solo tre.
“Si vede che in quel momento non ce n’era bisogno. Meno male che anche Zidane ne ha fatte solo tre, se l’avessi fatto solo io… Il presupposto è che bisogna avere tutti a disposizione e noi siamo partiti con sei positivi, due infortunati come Sanchez e Sensi, più Lukaku. Ora abbiamo un altro positivo (Padelli ndr). Devi avere la possibilità di preparare determinate situazioni. Cinque sostituzioni possono cambiare la gara in corso, puoi gestire all’inizio oppure partire forti. C’è una strategia, ma può essere attuata se hai i giocatori a disposizione. Se non lo sono perché positivi, oppure appena rientrati o ancora infortunati diventa difficile gestire”.

Qual è la situazione di Sensi?
“Per Sensi bisogna parlare con i medici e l’area riabilitativa. Per il resto da un po’ stiamo lavorando col giocatore ma non sta dando risultati. Il giocatore è quasi sempre indisponibile”.