Ashley Young intervistato dalla UEFA in vista del match contro lo Shakhtar
L’esterno nerazzurro Ashley Young è il protagonista di un’intervista realizzata dalla UEFA in vista della semifinale tra Inter e Shakhtar Donetsk in programma per lunedì. Ecco le sue parole.
Allo Shakhar piace molto andare in attacco. Ti piacciono questo tipo di partite contro squadre che aggrediscono?
Se puoi preferisci non giocare contro squadre che si limitano a difendere. Vuoi giocare con squadre a cui piace fare calcio, che devi affrontare in punta di piedi, chi gioca bene ne esce vincitore. Penso sarà un’ottima partita. Abbiamo visionato il loro modo di giocare, li abbiamo visti contro il Basilea l’altro giorno e sono una buona squadra. Se non lo fossero, non sarebbero in semifinale. Ci stiamo godendo tutti l’opportunità di giocare contro di loro, per metterci alla prova di nuovo. Vedremo cosa succederà alla fine dei 90 minuti.
Ti motiva la possibilità di incontrare lo United in finale di EL?
No. Ovviamente è lì che vogliamo arrivare, la finale, ma non stiamo pensando a nessun avversario o contro chi giocheremo. La nostra concentrazione è sullo Shakhtar, questa è la prossima partita. Ecco a quello che stiamo pensando, siamo solo concentrati su quello
Non penso che sia stata una sfida. Sono una di quelle persone che possono adattarsi a nuovi stili, diversi modi di vivere. Come ho detto, sarebbe stata un’esperienza totalmente nuova per me e mi sono goduto ogni minuto di questa nuova esperienza. Ora sto giocando con il sorriso stampato in faccia, mi sto godendo come stanno andando le cose in squadra. Credo che l’unica cosa che mi manchi di casa sia la cucina di mamma, quando ero a Manchester andavo spesso a pranzo, tutta lì la differenza. Ma il modo di vivere a Milano è incredibile, la gente, il cibo è eccezionale. Quindi non mi lamento.
Tatticamente Conte cosa ti ha insegnato e cosa ti chiede?
Chiede tutto, non solo nelle partite, anche in allenamento. Puoi dire che è un vincente. Vuole vincere, e lo esige da tutti i giocatori, esige da tutti una mentalità vincente. Lo hanno tutti. Ovviamente, quello italiano è più un campionato tattico di quello a cui sono stato abituato, ma è una di quelle cose a cui devi adattarti abbastanza rapidamente e sento di essermi adattato a questo. Giocando nella posizione di terzino, c’è molto da fare, andare avanti, difendere. Ma per il modo in cui giochiamo, gioco in avanti e gioco come un attaccante e la prospettiva è quella di scendere per fare gli assist. Ci sono abituato, ma quando sono partito dallo United ero più un difensore vero e proprio, dovevo difendere di più. Quando sei qui, hai la licenza per andare avanti più che per restare dietro.
Com’è l’umore del gruppo in vista della gara con lo Shakhtar, abbiamo visto Conte che faceva le scivolate in allenamento…
Era solo ‘un torello’ che facciamo prima delle sessioni. E il mister, in queste ultime settimane, si è messo in gioco. È bello vedere questa cosa. In realtà è bello quando lo teniamo in mezzo, lo facciamo correre, quindi non urla così tanto dopo l’allenamento. Ma tende a uscire dal centro abbastanza spesso. È solo una delle tante cose: vedi che lo spirito di squadra è incredibile. Tutti combattono l’uno per l’altro; tutti vogliono vincere. Non solo in partita, anche in allenamento. Ci sono delle lotte per vincere in campo e quando le porti in partita tutti combattono l’uno per l’altro. Per questo sono contento di far parte di questo gruppo. Tutti hanno quella mentalità vincente. Tutti sorridono, tutti sono felici. Ovviamente è un lavoro duro, ma è un lavoro che ti piace fare quando i risultati pagano, e se arriviamo in finale in questa competizione, sarà un duro lavoro che sicuramente sarà stato ripagato.
(fonte: uefa.com)